Giovedì una sentenza della corte d’appello canadese ha confermato un accordo tra Canada e Stati Uniti per respingere i richiedenti asilo. La sentenza è arrivata ribaltandone un’altra del tribunale inferiore, che si opponeva al comportamente del governo canadese nei confronti dei rifugiati. Per il Canada il patto conosciuto come Safe Third Country Agreement (STCA) è fondamentale per gestire i rapporti con gli Stati Uniti al confine.
Canada-Stati Uniti: cosa dice la sentenza sull’accordo?
Alla base della sentenza della Corte d’appello c’è dunque il STCA, patto firmato tra Canada e Stati Uniti nel 2004, che regolamenta i flussi migratori tra i due paesi. E proprio i limiti di questo accordo erano alla base della sentenza. Per molto erano incostituzionali perchè ostacolavano i diritti di un richiedente asilo ai sensi del Carta canadese dei diritti e delle libertà. La sentenza afferma che non era l’accordo stesso che potrebbe aver causato le presunte violazioni dei diritti dei ricorrenti, ma le revisioni periodiche della designazione degli Stati Uniti come paese “sicuro” e la “condotta amministrativa correlata”.
Alcune organizzazione contrattaccono
La risposta di alcune organizzazione no profit non si è fatta attendere. “Siamo molto delusi “, ha detto Justin Mohammed, un attivista di Amnesty International Canada, uno dei gruppi coinvolti nella sfida legale. “Indiscutibilmente, ci sono persone che vengono rimpatriate negli Stati Uniti. Sono soggette a gravi violazioni dei diritti umani per mano delle autorità statunitensi“. Ha detto Mohammed ad Al Jazeera, aggiungendo che Amnesty e le altre organizzazioni stanno valutando i loro prossimi passi.