sabato, Aprile 19, 2025

Abramovich del Chelsea lancia la campagna: “No to hate”

Il proprietario del Chelsea, Roman Abramovich, ha promesso di fare il possibile per estirpare il “male” del razzismo nel calcio. Dopo aver ammesso il suo shock per gli abusi subiti da alcuni giocatori del club, il magnate russo-ebreo ha dichiarato di essere preoccupato per gli attacchi online ai calciatori: tra cui il terzino Reece James, preso di mira su Instagram a inizio anno.

Cos’è la campagna “No to hate”?

Abramovich ha finanziato la campagna denominata, No to hate. La campagna è in risposta agli abusi razzisti subiti da James e da altri giocatori. In questo modo il Patron del Chelsea intente dare un suo forte contributo e rispondere in modo fermo, quasi urlato, verso l’argomento discriminazione. Ma non è finita di certo qui.


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Chelsea: Say no to antisemitism

Questa non è la prima campagna affrontata dal Chelsea, già nel 2018 con “Say no to antisemitism” aveva detto “no” a certe situazioni. Durante un’interessantissima intervista al Forbes, Roman aveva dichiarato che il razzismo e l’antisemitismo, sono due tipi di male che non dovrebbero avere posto nel nostro mondo, soprattutto di questi tempi. Aggiungendo: ogni volta che mi vengono girate le testimonianze razziste che i giocatori devono affrontare ogni giorno, rimangono scioccato. È vergognoso che questa sia la realtà, non solo per i nostri giocatori, ma per chiunque sia oggetto di questo tipo di abuso. Se noi come club possiamo fare la differenza in questo settore, combattendo l’antisemitismo, il razzismo e la promozione della tolleranza, io continuerò a sostenerlo in ogni modo possibile.

Il calcio femminile secondo Abramovich

Nella rara intervista, Abramovich ha parlato della sua convinzione circa il calcio femminile: è fortemente convinto che possa essere redditizio quanto il quello maschile, ma che in questo momento non gli viene data la stessa importanza e lo stesso sostegno finanziario di quello maschile. Conclude: “non vedo motivo per cui i club non vogliano sostenere il calcio femminile e fornire loro la migliore opportunità possibile per avere successo“.


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