Abbattuta la statua di Cristoforo Colombo a Minneapolis.
Ennesimo atto di protesta contro il razzismo scatenato dalla morte dell’afroamericano George Floyd. Ucciso dalla polizia il 25 maggio 2020. Sui social media sono rimbalzate le foto della statua di Colombo abbattuta davanti al campidoglio di Minneapolis.
La morte dell’afroamericano George Floyd, a Minneapolis, ha scatenato una serie di proteste non solo negli Stati Uniti. Anche a livello internazionale. Proteste contro la brutalità della polizia e la disuguaglianza razziale.
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Si tratta dell’ennesimo atto vandalico nei confronti di un monumento dedicato al navigatore genovese.
Sulla vicenda è intervenuto anche il governatore del Minnesota, il democratico Tim Walz.
“Si tratta di sofferenze storiche – ha detto il governatore – che portano a quello che abbiamo visto con George Floyd quando la rabbia viene fuori“
Prese di mira dalla rabbia dei manifestanti anche le statue di Colombo a Boston, Richmond, San Francisco e tante altre città.
Mercoledì 10 giugno alcuni attivisti del movimento “Black Lives Matter” hanno demolito una statua dell’esploratore italiano a Richmond, capitale della Virginia. La statua si trovava all’interno di Byrd Park. Prima vandalizzata, ricoperta di vernice e incendiata. Successivamente tirata giù e gettata in un lago nei pressi del parco.
Sul piedistallo su cui poggiava la statua è stato messo un cartello con scritto “Colombo rappresenta il genocidio”.
Decapitata, sempre martedì, la statua di Colombo a Boston.
Cristoforo Colombo è considerato l’esploratore che diede inizio alla colonizzazione europea delle Americhe, con il suo arrivo nell’odierna San Salvador il 12 ottobre del 1492.
In molti paesi dell’America il 12 ottobre è celebrato come un giorno di festa, in onore della scoperta di Cristoforo Colombo. Negli Stati Uniti in particolare si celebra il “Columbus Day”.
Negli ultimi anni, però, molte città degli Stati Uniti hanno annullato la festività, attribuendo a Colombo l’inizio dello sterminio delle popolazioni indigene. L’hanno sostituita con una giornata per commemorare queste ultime.

Demolite negli Stati Uniti molte statue dei leader confederati
La morte di Floyd ha suscitato le proteste globali guidate dal movimento Black Lives Matter.
Presi di mira i memoriali alla Confederazione, un gruppo di stati del sud che hanno combattuto per mantenere i neri come schiavi nella guerra civile americana del 1861-65.
Crescono, così, le pressioni sulle autorità per rimuovere i monumenti legati alla schiavitù e al colonialismo. Insieme alla statua di Cristoforo Colombo, gli attivisti hanno demolito anche le statue dei leader confederati.
Floyd, i manifestanti non si fermano
Molte città e organizzazioni hanno rimosso i simboli confederati. Simboli che hanno suscitato a lungo controversie, a causa della loro associazione con il razzismo.
Rovesciata, mercoledì notte, una statua del presidente confederato Jefferson Davis.
Triste sorte anche per alcune statue confederate su Monument Avenue a Richmond. Contrassegnate con alcuni graffiti.
Il governatore della Virginia ha dichiarato di voler rimuovere la statua del generale confederato Robert E Lee.
Rimozione bloccata da un giudice attraverso un’ingiunzione temporanea.
Donald Trump: respinte le richieste di rinominare le basi militari
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nel frattempo, ha respinto le richieste di rinominare le basi militari che prendono il nome dai generali confederati. Affermando che rimangono parte dell’eredità americana.
“Gli Stati Uniti d’America hanno addestrato e schierato i nostri eroi su questi terreni santificati e hanno vinto due guerre mondiali. Pertanto, la mia amministrazione non prenderà in considerazione nemmeno la ridenominazione di queste magnifiche e favolose installazioni militari“. Ha twittato il Presidente americano.
Trump ha minacciato azioni federali contro i manifestanti locali che occupano gli spazi pubblici.
In uno scambio su Tweet, Trump ha richiesto che il sindaco di Seattle “riprendesse la sua città” dai manifestanti. Definendoli anarchici e terroristi domestici.
Repentina la risposta del sindaco Jenny Durkan. Il primo cittadino ha twittato che “il signor Trump avrebbe potuto mettere tutti al sicuro tornando nel suo bunker della Casa Bianca“.
Proteste nel Regno Unito
Azioni di protesta contro le statue dei proprietari di schiavi hanno coinvolto anche il Regno Unito.
I manifestanti di Black Lives Matter hanno demolito una statua del commerciante di schiavi Edward Colston. Gettata poi in un porto, domenica scorsa, durante una protesta a Bristol.
Statua recuperata giovedì, secondo quanto dichiarato dal consiglio comunale di Bristol. La statua verrà portata in un luogo sicuro.
Perché è necessario manifestare per l’omicidio di Floyd anche in Italia
All’inizio di questa settimana, una statua del noto schiavo Robert Milligan è stata rimossa dall’esterno del Docklands del Museo di Londra.
Contrassegnata con dei graffiti, durante una protesta di Black Lives Matter a Londra, una statua di Sir Winston Churchill in Parliament Square.