A Capodanno, la tradizione consiglia i cibi portafortuna del cenone. Vediamo, dunque, i dieci piatti portafortuna e alcuni riti di buon augurio per rendere migliore il 2022.
A Capodanno si nasconde una complessa simbologia
Nata con i popoli indoeuropei e che arriva fino al cristianesimo, passando per la cabala. Non solo lenticchie, che la tradizione indica come un porta denaro. Esiste una miriade di cibi portafortuna. Simboli, oltre che veri e propri riti superstiziosi. Perché ogni piatto ha un significato e un messaggio, e quelli della notte di San Silvestro più che in ogni altra occasione.
A Capodanno manifestazioni di una “scienza sacra”
Oggi perduta, eppure che i nostri antenati conoscevano bene, e che ancora oggi troviamo impressa nei nostri monumenti e perfino nei nostri comportamenti e modi di fare. Abbondanza, buona sorte, salute, soldi e allegria per rendere migliore 2022.
A Capodanno: le lenticchie
La storia ormai è arcinota. Fin dai tempi dei Romani, erano considerate un buon augurio per la loro somiglianza con le monete. Somiglianza, a dire il vero, ben poco riscontrabile in alcune pregiatissime lenticchie italiane, a cominciare da quelle di Castelluccio, per non parlare di quelle microscopiche di Ustica. Ma provate le giganti verdi di Altamura, e allora vedrete la somiglianza. Oltre che nel piatto, il buon augurio si può esprimere anche sotto forma di sacchettini da regalare, da appendere sotto l’albero o da utilizzare per simpatici segnaposto.
Il maiale a Capodanno
Vi siete mai chiesti perché il salvadanaio ha in genere la forma del maialino? Perché il maiale, simbolo della civiltà contadina nella quale “non si butta via nulla”, è da sempre simbolo di abbondanza e di progresso materiale. Facile da allevare e dalle carni a buon mercato, per i contadini era una vera prelibatezza. Anche se il suo significato divenne ambivalente: nel Medioevo cristiano (probabilmente per le influenze ebraiche) era infatti considerato animale diabolico per la sua lussuria e impudicizia. Diabolico nello spirito, ma benedetto nella materia. Viva lo zampone e il cotechino, dunque.
Mai farsi mancare Il riso a Capodanno
Sarà per il nome che evoca gioia e risate, ma il riso è da sempre considerato un portafortuna. Utilizzato, non a caso, come buon augurio anche durante i matrimoni. Il risotto portafortuna con eccellenza? Sicuramente, quello con la melagrana.
Bietola e cavoli sulle tavole a Capodanno
Fortunati e di stagione. Nei Paesi legati al dollaro il verde della bietola, come quello del cavolo, ricorda quello dei bigliettoni. Ma il verde è anche il colore della speranza e del rispetto per l’ambiente: più verde per tutti, allora. Cuocere e cospargete tutto di prezzemolo.
I legumi nella tradizione a Capodanno
In Abruzzo è tradizione che l’ultimo dell’anno si festeggi con 13 portate e ben 7 diverse minestre: non solo a base di lenticchie (denaro), riso e cavoli, ma anche ceci, fagioli (salute), fave e riso cotto in acqua di mandorle. In più, una minestra “finta” di maccheroni con le sarde allungata con salsa di pomodoro.
Il peperoncino
Fin dal loro arrivo in Europa dalle Americhe, è il portafortuna per eccellenza. E le origini di questa credenza sono più “hot” che mai. Per i Romani, come per gran parte dei popoli sia indoeuropei che non, la simbologia fallica era utilizzata come augurio di fertilità, sia familiare che economica legata all’agricoltura. Da qui deriva il cornetto rosso usato come portafortuna, spesso costruiti in preziosissimo corallo rosso. Quando, nel XVI secolo, nell’Italia meridionale arrivò il peperoncino, la fortuna divenne a buon mercato. Appeso nelle case e nei negozi serviva per difendersi dal malocchio. Sotto il cuscino dell’amato, per scongiurare le infedeltà coniugali. Collane di peperoncini venivano poi regalate agli sposi dai genitori. Ecco da cosa deriva la moda dell’intimo rosso.
Trucco Capodanno: come brillare come una Dea
L’Immancabile frutta secca
È un portafortuna soprattutto in Francia, dove si devono mangiare ben 13 tipi di frutta secca. Da noi ci si accontenta di 7 (ancora questi due numeri!): noci, nocciole, arachidi, uvetta, mandorle, fichi e datteri. Il motivo? Per i Romani la frutta secca era un simbolo ben augurante, soprattutto durante i matrimoni (le famose nozze coi fichi secchi…). Frutta secca dal guscio duro e dall’interno morbido come mandorle, noci e nocciole divennero in seguito simboli cristiani di interiorità e di misticismo, l’opposto del maiale.
L’uva a Capodanno
La tradizione di mangiare un chicco d’uva per ogni rintocco dell’orologio allo scoccare della mezzanotte è di origine spagnola. L’orologio è infatti quello della Real casa de zorreos a Puerta del Sol, una delle piazze più famose di Madrid. Spagna a parte, l’uva è comunque considerata tradizionalmente un simbolo d’abbondanza e di allegria.
La melagrana
Per la mitologia greca e romana, il melograno era la pianta sacra a Giunone e a Venere, e quindi simbolo di fertilità e ricchezza per i loro gustosi grani rossi. Perfetti nel risotto.
Infine, il mandarino
Per il Feng Shui cinese, il mandarino è uno dei portafortuna per eccellenza, grazie alla sua forma quasi perfettamente sferica che richiama l’infinito. Per il Capodanno cinese, non a caso, si regalano mandarini. Un simbolismo positivo, quello del mandarino e degli agrumi, presente anche nella tradizione occidentale.
Rito a Capodanno per scacciare i brutti ricordi
Un’usanza del Lazio impone di gettare dalla finestra tre cocci pieni di acqua sporca usata per lavare i piatti o i pavimenti giù dalla finestra per eliminare tutte le brutture dell’anno passato. In altre zone del centro o sud Italia si usa buttare oggetti vecchi fuori dalla finestra per liberarsi dei brutti ricordi. Altre teorie sostengono invece che per scacciare gli spiriti maligni bisogna aprire la finestra di una stanza buia poco prima della mezzanotte. Nel frattempo però apritene anche un’altra in una stanza illuminata per far entrare gli spiriti del bene.
Scopa nuova per polvere vecchia
Dalle lontane Isola Samoa una superstizione da copiare: a Capodanno bisogna spazzare accuratamente con una scopa nuova tutti i locali della casa, in modo che la polvere dell’anno appena passato non comprometta quello nuovo.
Soldi, debiti e prestiti a Capodanno
In Giappone si usa saldare tutti i debiti entro la fine dell’anno, mentre per i romani vale proprio il discorso opposto mai pagare i debiti entro l’anno altrimenti “si paga tutto l’anno”. In Calabria si dice che non bisogna mai chiedere prestiti il 31 dicembre, perché significherebbe di aver bisogno di quei soldi per tutto l’anno successivo. In ogni caso non dimenticate di porre sotto il piatto di ogni ospite una monetina per augurare ricchezza ai vostri commensali e poi ricordate che il primo dell’anno si deve sempre uscire con le tasche piene.
Brindisi col botto per scacciare il malocchio
Il cin-cin di mezzanotte deve rigorosamente fare il botto, champagne o spumante, l’importante è che al momento di stappare la bottiglia si senta un bel rumore che aiuta a scacciare il malocchio. In Russia invece il brindisi comprende bicchieri lanciati per assicurarsi la buona sorte.