L’idea è semplice ed originale. Siamo nel 1933, precisamente come oggi, il 6 giugno.
Richard Hollingshead jr lancia l’idea. Monta sul cofano della sua auto un proiettore Kodak 128.
Attacca un telo a due alberi e il gioco è fatto.
In questo modo nasce il primo drive-in, cui ne seguiranno numerosi altri in tutti gli Stati Uniti.
Sicuramente l’idea è di forte interesse, specie a partire dal dopoguerra.
Un intrattenimento per giovani e famiglie, stando al’aperto, mettendo a disposizione una struttura essenziale, con poco investimento.
Tra l’altro, gli ampi spazi americani consentivano ai drive-in di svilupparsi un po’ ovunque, e in varie dimensioni.
Così, una volta brevettato il drive-in, il primo film, “Two White Arms” del regista Fred Niblo, fu trasmesso al costo di 25 centesimi.
Una sorta di cinema all’aperto, stando sprofondati nel sedile della propria auto: un’idea geniale.
Proprio in questa prospettiva il picco di successo raggiunto da questo progetto registrò negli Stati Uniti ben 5.000 drive-in.
Questo era dovuto in parte anche al basso costo di ingresso, come detto, cosa che garantiva la presenza delle famiglie.
Al riguardo, lo stesso Hollingshead era solito pronunciare la frase: “L’intera famiglia è benvenuta, indipendentemente da quanto rumore fanno i vostri figli”.
Con questi presupposti, uniti alla novità dell’iniziativa, il successo non poteva mancare.
In Italia, tra l’altro, il primo drive-in esordì nel 1957 a Roma, nell’area di Casal Palocco.
Ma, a tanto successo, purtroppo, seguì anche un calo vistoso. Molti locali hanno cominciato a chiudere e oggi si contano in tutti gli States non più di 400 aree a tema.
Quali possono essere le cause di questa controtendenza?
Sicuramente gli aumenti nei costi degli spazi a disposizione, però anche la nascita dei cinema tradizionali molto tecnologici e il video noleggio hanno contribuito a ridurre il successo iniziale del drive-in.
Poi probabilmente, si tratta di fenomeni che attraversano una generazione, o un determinato periodo storico, per poi finire con la stessa velocità con cui si sono imposti.
Però, ha contribuito anche il drive-in a tracciare uno spaccato di società desiderosa di spensieratezza a costo zero, o quasi.