Il presidente russo Vladimir Putin nella conferenza stampa di fine anno parla della guerra in Ucraina e esprime la volontà di incontrare il presidente eletto americano Donald Trump per discutere di pace.
Putin parla di Ucraina
In una conferenza stampa di fine anno durata oltre quattro ore in cui ha risposto a 76 domande, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che l’invasione dell’Ucraina avrebbe dovuto iniziare “prima”. Putin ha anche affrontato questioni relative ai benefit per i soldati coinvolti in quella che la Russia definisce una “operazione militare speciale” in Ucraina, in particolare per quanto riguarda i risarcimenti per feriti o vittime. Questo problema è diventato un importante motivo di preoccupazione in Russia, riflettendo la crescente ansia per le crescenti vittime e le ragioni per cui molti russi continuano ad arruolarsi.
Putin esprime la volontà di incontrare Trump
Putin ha anche espresso la volontà di impegnarsi in un dialogo con il presidente eletto americano Donald Trump in qualsiasi momento per discutere di porre fine alla guerra in Ucraina. Tuttavia, ha ribadito le incrollabili richieste di Mosca per un accordo di pace, incluso il rifiuto di qualsiasi concessione territoriale e una ferma posizione contro l’adesione dell’Ucraina alla NATO. Inoltre, Putin ha affermato che discuterà di pace solo quando in Ucraina verranno indette le elezioni presidenziali e il presidente Volodymyr Zelensky verrà sconfitto.
Rispondendo a una domanda su se avesse imparato qualcosa su se stesso durante la guerra, Putin ha detto: “Credo che la Russia sia diventata molto più forte negli ultimi due o tre anni. Perché? Perché stiamo diventando un paese veramente sovrano. Dipendiamo da poche persone. Siamo in grado di reggerci in piedi da soli dal punto di vista economico. Stiamo rafforzando la nostra capacità di difesa”.
L’economia russa
Nonostante quasi tre anni di guerra in corso e il peso delle sanzioni occidentali sull’economia russa, Putin ha tentato di rassicurare il pubblico russo, in particolare quelli frustrati dalla guerra e dall’aumento dell’inflazione. Ha affermato che la Russia stava vincendo la guerra e che l’economia era stabile e persino in crescita. Tuttavia, in una rara ammissione, ha riconosciuto che il tasso di inflazione della Russia del 9,3%, come riportato dal capo della Banca centrale, era “un segnale allarmante”.
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