L’Ecuador è diventato il paese più violento dell’America Latina. La causa principale è il traffico di droga, ma anche la crisi economica che sta attraversando il paese.
America Latina: l’Ecuador è il paese più violento
L’Ecuador è diventato il paese più violento dell’America Latina. Secondo i dati, l’Ecuador finirà l’anno con un tasso di morti violente di oltre 40 ogni 100.000 abitanti. In Ecuador, quasi ogni ora muore una persona in un contesto di violenza criminale. Le bande criminali sono in lotta per il controllo dei centri penitenziari, causando stragi nelle carceri. Inoltre, nelle zone popolari operano le mafie del “microtraffico” che causano sparatorie e anche omicidi di bambini, soprattutto nel quartiere povero di Guayaquil. Anche la città di Esmeraldas, capoluogo dell’omonima provincia costiera e al confine, ha vissuto giorni di terrore, con veicoli incendiati e diverse sparatorie. Anche la politica non è indenne alla violenza. Lo scorso agosto, venne assassinato l’allora candidato alla presidenza Fernando Villavicencio mentre usciva da un comizio a Quito. A luglio, invece, venne assasinato Agustín Intriago, sindaco di Manta.
La causa scatenante questa violenza è il traffico di droga. Secondo gli esperti, il 70% del denaro proveniente dal traffico di droga viene riciclato o riciclato nel sistema finanziario e solo il 30% viene diluito nell’economia informale. L’aumento della violenza è tuttavia dovuto anche al contesto di crisi economica che L’Ecuador ha vissuto sotto la presidenza del conservatore Guillermo Lasso, che ha governato tra agosto 2021 e novembre 2023. Lasso si è dimesso a metà del suo mandato per evitare la sua censura Parlamento per un caso di presunta corruzione. Durante il governo Lasso vennero denunciati presunti legami mafiosi con le alte autorità di polizia e militari, in quello che venne definito il caso dei ‘narcogenerali’ e il cui nome traeva origine dall’ambasciata degli USA a Quito stessa.
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