La scienza sostiene che esiste un legame tra il profumo e la memoria, infatti per mantenere i ricordi basta stimolare la memoria attraverso il profumo, cioè utilizzando l’olfatto. E’ dimostrato che il profumo supporta nella prevenzione del declino cognitivo. Così uno studio dimostra che stimolare l’olfatto è fondamentale per prevenire la demenza. Vediamo come.
Il profumo influenza la capacità di memoria?
Può il profumo migliorare la memoria? La risposta è affermativa. Infatti, secondo la scienza esiste un legame tra l’olfatto e la memoria. Quest’ultima sappiamo essere importante a livello evocativo rispetto ad emozioni e sensazioni del passato.
La perdita di memoria rappresenta l’impossibilità di ricordare esperienze del passato. Come pure a questa si può aggiungere l’incapacità di acquisire nuovi ricordi in maniera stabile.
Ma il correlazione tra il profumo, cioè gli odori, ovvero l’olfatto, e la memoria va oltre i ricordi. E’ dimostrato da un gruppo di ricercatori dell’Università della California-Irvine. Emerge che l’aromaterapia supporta nel migliorare il mantenimento dei ricordi delle persone, anche se i profumi in questione non hanno alcun legame col passato.
Uno studio
Cynthia C. Woo, Blake Miranda, Mithra Sathishkumar, Farideh Dehkordi-Vakil, Michael A. Yassa e Michele Leone dell’Università della California conducono uno studio su un campione di donne e uomini di età compresa tra 60 e 85 anni, senza problemi di memoria.
Tutti hanno ricevuto un regalo consistente in un diffusore e sette ricariche profumate, ciascuna contenente un unico e diverso olio naturale.
Successivamente vengono creati due gruppi. Il primo è quello delle persone che hanno ricevuto le ricariche a piena potenza. Il secondo, cioè il gruppo di controllo, contiene piccole quantità. I soggetti selezionati per la ricerca hanno inserito una ricarica diversa nel diffusore ogni sera prima di andare a letto. E’ rimasta attiva per due ore durante il sonno. In tal modo, permettendo di avvertire gli odori mentre dormono, non è necessario dedicare il tempo a questa attività durante le ore diurne. Le persone del primo gruppo hanno mostrato un aumento del 226% delle prestazioni cognitive rispetto al gruppo di controllo. Questa misurazione è effettuata attraverso un test con elenco di parole comunemente utilizzato per valutare la memoria. Come pure il primo gruppo riferisce di aver dormito più profondamente. Gli esami evidenziano che il percorso cerebrale che collega il lobo temporale mediale alla corteccia prefrontale decisionale, sempre nel primo gruppo, ha una maggiore completezza. Mentre, diviene meno solido con l’età.
Quindi, una scansione del cervello attraverso la tecnica dell’Imaging rivela che migliora l’area del cervello del ‘fascicolo uncinato’ che collega le aree del cervello coinvolte nella memoria e nel pensiero, che si deteriora con l’invecchiamento e con la malattia di Alzheimer.
Risultati dello studio
Così gli studiosi dell’Università della California evidenziano che i profumi e odori rappresentano un valido strumento terapeutico che consente di rafforzare la memoria nelle persone anziane.
Gli esperti possono confermare ciò che i risultati hanno affermato, cioè il legame tra odore e memoria. Infatti, l’olfatto è direttamente connesso ai circuiti di memoria del cervello. Mentre gli altri sensi passano prima attraverso il talamo. Dunque, i ricercatori focalizzano l’attenzione sulle persone che hanno perso le funzioni cognitive, cioè per contrastare il deterioramento della memoria.
Conclusione
Dunque, scopriamo che l’olfatto è l’unico dei cinque sensi ad essere collegato direttamente ai circuiti di memoria. Ciò spiega il perché i profumi evocano i ricordi. Ed è il motivo per cui ‘allenare il naso ’migliora e stimola le funzioni cognitive. E farlo durante il sonno incrementa le prestazioni cognitive rafforzando la connessione soprattutto tra le funzioni neurologiche che coinvolgono la memoria.
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