L’Agenzia Internazionale per l’Energia terrà oggi una riunione di emergenza tra i Paesi membri. Per discutere di un ulteriore rilascio di circa 60 milioni di barili dalle riserve petrolifere di emergenza. E per raffreddare l’impennata dei prezzi del greggio, in seguito all’accordo del 1° marzo. Il presidente Joe Biden per colmare il deficit, giovedì, ha autorizzato il più grande rilascio mai realizzato dalle riserve petrolifere strategiche statunitensi. Circa 1 milione di barili al giorno di greggio. Per sei mesi a partire da maggio.
Agenzia Internazionale Energia: qual è l’O.d.G della riunione?
L’obiettivo delle principali nazioni consumatrici è quello di compensare l’interruzione delle forniture di petrolio dalla Russia. Colpita dalle sanzioni per la sua invasione dell’Ucraina. E di calmare l’infiammata dei prezzi dell’energia. Nel frattempo, l’OPEC+ si è attenuta ai piani per aggiungere un modesto 432.000 barili al giorno di fornitura a maggio. Nonostante le pressioni occidentali sull’Arabia Saudita e sugli Emirati Arabi Uniti. Affinché utilizzino la loro capacità inutilizzata per aumentare ulteriormente la produzione. In conformità con l’accordo sul programma energetico internazionale, ogni paese dell’AIE ha l’obbligo di detenere scorte petrolifere equivalenti ad almeno 90 giorni di importazioni di petrolio. In caso di grave interruzione dell’approvvigionamento del greggio, i membri dell’AIE possono decidere ulteriori rilasci nell’ambito di un’azione collettiva.
Paesi AIE
Diversi membri nell’Asia del Pacifico hanno accolto le iniziative dell’AIE. Il Ministero del Commercio, dell’Industria e dell’Energia della Corea del Sud ha dichiarato che intende sostenere un’ulteriore cooperazione internazionale nel settore del petrolio e del gas. Pertanto si è già impegnato a rilasciare 4,42 milioni di barili nell’accordo del 1 marzo. La Nuova Zelanda ha già rilasciato 369.000 barili di petrolio, tuttavia, in un’e-mail il portavoce del ministro dell’Energia Megan Woods fa sapere che opererà un ulteriore rilascio, qualora richiesto. Anche l’Australia nell’accordo di marzo si è impegnata a rilasciare 1,7 milioni di barili. Che detiene nelle sue scorte di emergenza. A sostenere l’iniziativa per il rilascio delle riserve, per mitigare la volatilità del mercato e calmare l’aumento dei prezzi del greggio aderiranno anche l’India e il Giappone. Tra l’altro gli Stati Uniti avevano avvertito l’India di accaparrarsi il petrolio russo tramite aste spot da quando è scoppiata la guerra il 24 febbraio. Approfittando di forti sconti. Difatti ha acquistato 13 milioni di barili di petrolio russo, rispetto ai quasi 16 milioni di barili in tutto il 2021.
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