Corchiano ha la fama di un piccolo borgo dell’Agro Falisco e si trova nella verde e incontaminata valle delle forre. L’importanza del borgo deriva dalla vicinanza con la Via Amerina e Civita Castellana. Tutto intorno ha campagne e coltivazioni, nocciole, oliveti e vigne. La sua storia è piena di episodi cavallereschi e nel Rinascimento fu un importante dominio dei Farnese. Lo stemma di questa famiglia, il giglio, appare spesso nei vicoli del centro storico. I Monumenti Naturali, tesori del Lazio nascosto, lo rendono il luogo ideale per il turismo natura e le attività all’aria aperta.
Corchiano è l’antica Fescennium?
Sembra che la nascita dei fescennini versus sia legata a Corchiano. Difatti le fescennine furono le opere letterarie popolari che ispirarono il teatro romano e la drammaturgia latina. Inoltre questa tipologia di letteratura popolare, nata appunto a Corchiano, potrebbe essere il risultato della cultura etrusca in quella romana. Indicativi per questa localizzazione sono i versi dell’Eneide di Virgilio. Quest’ultimi, per di più, raccontano di Fescennium e dell’Agro Falisco. Da questi versi dunque deriva il termine il Fescennium, la quale si pensa possa essere l’antica Corchiano.
Il borgo medievale di Corchiano
Il borgo medievale nasce insieme alla rocca, sopra l’antica cittadella militare Fescennia. La cittadella era cara alla dea Etrusca delle Messi: Hortia, da qui Hortiano, primo nome del borgo. Nel 1100 fu feudo di Ranieri di Farolfo che costruì la Rocca e il borgo, il castello di Cenciano e il Castellaccio. Il centro d’altra parte si ripopolò per difendersi dalle invasioni barbariche nell’Agro Falisco che conquistarono Faleri Novi. L’amministrazione del feudo passò per vari proprietari con il benestare della Chiesa tra castellani o capitani della curia. Il castello di Castiglione invece, insieme al borgo, passò a Orso Orsini alla fine del ‘200, e rimase nella mano di questa famiglia fino al 1472. Sotto gli Orsini il feudo ebbe un grande sviluppo; vennero costruite le chiese di Sant’Antonio, San Biagio e Madonna delle Grazie.
Il feudo corchianese nel Rinascimento
Dopo gli Orsini il feudo tornò proprietà della Chiesa. Sotto il Cardinale Estouteville, affidatogli da Sisto IV nel 1478, la città si sviluppò sempre più. Anche l’agricoltura crebbe: per vigneti, oliveti e campi di grano. Nel 1539, papa Paolo III Farnese consegnò Corchiano al figlio Pier Luigi Farnese, insieme a Fabrica di Roma, borgo vicino dell’Agro Falisco. I Farnese inclusero il feudo nel Ducato di Castro e rimasero qui per 110 anni.
L’insediamento falisco
La permanenza dei Falisci nell’area dei Corchiano è segnalata dal grande numero delle cosiddette “cavernette falische”, abitazioni e tombe. Questi monumenti si integrano nel paesaggio ed è possibile incontrarli durante le passeggiate nella natura. Dunque Corchiano è un borgo dalla bellezza naturale ma fitto di storia e suggestione, sicuramente una meta da prendere in considerazione appena si potrà viaggiare.
L’ombelico del borgo: l’importanza dei piccoli paesi
Nemi: alla scoperta del piccolo borgo romano