giovedì, Aprile 17, 2025

Come preparare il Golden Milk per viaggiare con la mente

Dicono che in cucina anche l’occhio voglia la sua parte. D’altronde, possiamo intendere la veridicità di queste parole sin dalla prima infanzia. Coloro che sono pratici di svezzamento sanno bene che l’estetica è importante anche nelle prime pappe. Un bambino sarà più propenso a consumare un piatto colorato. O comunque visibilmente piacevole. Ecco dunque una ricetta adatta a grandi e piccini. Il Golden Milk.

Che cos’è il Golden Milk? Quali sono i benefici?

Siamo di fronte a una ricetta dalle mille proprietà. La sua origine la troviamo in India, all’interno della cucina ayurvedica. Grazie ai suoi ingredienti, il “latte d’oro” rappresenta un toccasana da più punti di vista. Si sa, in questo periodo impazzano i rimedi per rafforzare il sistema immunitario. Ebbene, pare che il Golden Milk raffiguri proprio tra questi. Non esistono miracoli. Nessuna ricetta costituisce una bacchetta magica per curare ogni male. Piuttosto, si tratta di un valido aiuto per il nostro organismo. Tuttavia, in caso di terapie farmacologiche in corso, è doveroso chiedere consiglio al proprio medico prima di consumare questa bevanda. Infatti, le spezie che contiene potrebbero interferire con alcuni medicinali.

Anche se proprio quest’ultime possono fungere da ricostituenti per il nostro corpo. Possiamo attribuire a questa preparazione il merito di combattere alcune infiammazioni. Soprattutto per quanto riguarda l’apparato respiratorio e quello digerente. Per quanto il dolore faccia parte della vita umana, non sempre è facile accettarlo. Non a caso le farmacie sono colme di farmaci antidolorifici. Per quanto riguarda disturbi di lieve o media intensità, il Golden Milk pare costituire un ausilio da tenere in considerazione. Ricordiamoci, comunque, che non si tratta della sua caratteristica principale. Dunque, cerchiamo di non prendere il suo aiuto come un rimedio infallibile.

Come si prepara questa bevanda?

Abbiamo compreso quanto il Golden Milk sia benefico per il nostro corpo. Dunque, è arrivato il momento di cimentarsi nella sua preparazione. Non si tratta di un procedimento difficile. In genere, questa vivanda si consuma la mattina a colazione oppure a merenda. Tuttavia, non esiste una regola precisa. La si può assaporare quando più ne sentiamo il bisogno o la voglia. C’è chi la utilizza come rimedio contro il raffreddore e altri malanni di stagione. Oppure, è possibile sorseggiarla la sera. Proprio come una coccola avvolgente che ci dà la buonanotte.

Ingredienti

  • Latte vegetale o vaccino;
  • Curcuma;
  • Pepe nero;
  • Acqua q.b;
  • Malto d’orzo o miele;
  • Scorza di limone.

Preparazione

Il primo passo consiste nel preparare la pasta di curcuma. A questo fine, è necessario mettere a bollire mezza tazza d’acqua. Una volta raggiunta la temperatura d’ebollizione, aggiungere mezza tazza di curcuma. Mescolare per qualche minuto. Fino a quando non si ottiene una miscela piuttosto densa. Aggiungere anche un pizzico di pepe. Ciò è particolarmente importante. Poiché il pepe contiene la piperidina, che andrà ad attivare la curcuma. Rendendola biodisponibile per il nostro organismo. Conservare questo composto in frigorifero. Per preparare il Golden Milk, sarà necessario mischiarne una piccola quantità con un po’ di latte a scelta. Scaldare il tutto fino a che non s’ottiene la consistenza desiderata. Aggiungere, se gradito, un pizzico di scorza di limone. E magari un po’ di malto d’orzo o di un altro dolcificante. Se vogliamo possiamo trasformare questo latte dorato in un cappuccino alternativo. Naturalmente, ricreando la schiuma.

Una bevanda da provare?

Per molti italiani le tradizioni sono sacre. “Guai” Dicono “Infangare i sapori della cucina del nostro Bel Paese”. Si tende guardare le tradizioni culinarie italiane come al vertice di una montagna. Di certo, possiamo vantare sapori senza tempo. Ciononostante, spesso questa consapevolezza si trasforma in un’ostentata voglia di supremazia. E non è raro che ciò porti a una restrizione mentale. Ricordiamoci che il cibo è cultura. È viaggio, è tradizione. Ogni volta che assaggiamo una nuova pietanza, mettiamo piede nella terra in cui questa è nata. Scoprire nuovi sapori significa arricchire il nostro bagaglio. Prima di dire che quella italiana è “La cucina più buona del mondo”, dovremmo compiere una riflessione. Nessuno di noi conosce le tradizioni culinarie dell’intero globo. Ogni persona possiede una diversa esperienza del circostante. E di conseguenza, differenti metri di paragone. Dunque possiamo parlare solo per ciò che conosciamo in maniera effettiva.

I nostri pareri si basano su ciò che abbiamo provato in precedenza. Se, ad esempio, abbiamo assaggiato alcuni piatti cinesi, possiamo includerli nel nostro inventario mentale. Dentro a una nostra personale graduatoria. Decideremo se quelle pietanze le reputiamo più o meno degne di nota rispetto ad altre. Magari ci faremo un’idea della cucina cinese in generale. Quindi, cominceremo a capire se i suoi sapori fanno o meno per noi. Tuttavia, generalizzare non è mai un’azione sana. Affermare a priori che quella italiana è la cucina migliore in assoluto, limita la nostra mente. Le dice che per quanto in là potremmo viaggiare, il luogo più confortevole rimarrà sempre quello d’origine. Piuttosto, rendiamo questa vita un eterno viaggio. Non precludiamoci la possibilità di andare lontano. E ricordiamoci che, anche una semplice parola può mutare la reputazione di un paese. Difendendolo da razzismo e altre forme di discriminazione.


Ricette ayurvediche: tre piatti per mente e corpo



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