Giappone e Usa: le autorità nipponiche hanno annunciato l’apertura delle trattative con Washington in settimana. All’indomani delle elezioni statunitensi, i due Paesi concorderanno un budget per accogliere i militari americani a Tokyo nell’ambito dell’alleanza di sicurezza bilaterale. Dopo le tensioni sorte durante l’amministrazione Trump, molti osservatori politici prevedono che il neoeletto Biden calerà la pressione sul Giappone rinsaldando i rapporti tra i due Paesi alleati. Ad ogni modo, il nuovo piano decorrerà da aprile 2021.
Al via i negoziati Giappone e Usa: di cosa si tratta?
I negoziati tra Giappone e Usa verteranno sulla riesamina dell’accordo per la ripartizione delle spese di accoglienza delle truppe americane a Tokyo in prossimità della scadenza dell’accordo ora in vigore. Pertanto, i due Pesi dovranno ridiscutere il budget per ospitare i militari statunitensi di stanza in Giappone nell’ambito dell’alleanza di sicurezza bilaterale. Secondo Kyodo News i due Paesi potrebbero optare per un accordo annuale anziché sottoscrivere il consueto piano quinquennale a causa delle recenti elezioni americane e, soprattutto, dell’imminente chiusura dell’anno fiscale giapponese prevista a dicembre. In ogni caso l’accordo decorrerà da aprile 2021.
In cosa consiste l’alleanza bilaterale?
L’alleanza si basa sulla volontà dei due Paesi di contrastare l’avanzamento economico e militare della Cina. In particolare, da Washington si è ribadito l’impegno a inviare propri contingenti per dissuadere rivendicazioni territoriali dalla Cina come quelli relativi alle isole Senkaku. Difatti, Pechino avrebbe incluso questi atolli nella propria Air Defense Identification Zone (Adiz). Il motivo? In ossequio alle stime del Ministero delle Risorse Geologiche e Minerarie cinese dai fondali marini di tali isolette, per lo più disabitate, si potrebbero ricavare circa 100 miliardi di barili di petrolio. Ma la Cina brama anche il controllo di altri arcipelaghi attualmente amministrati dal Giappone. E questo non solo per la necessità di limitare la propria dipendenza energetica dalle importazioni mediorientali ma soprattutto perché si tratta di aree con un elevato impatto strategico.
Le truppe Usa in Giappone
Attualmente sono circa 54 mila i soldati statunitensi su suolo giapponese e 29 mila quelli in Corea del Sud. E questo in virtù dell’ansia condivisa da Giappone e USA di frenare l’avanzata cinese nell’area asiatica, soprattutto nelle regioni in cui la Cina sta aumentando il suo peso militare e la Corea del Nord sta sviluppando missili balistici con armi nucleari. In particolare, il compito dei soldati statunitensi è di affiancare le forse di autodifesa nipponiche in caso di attacco. In cambio, il Giappone si impegna a coprire il 75% della spesa per il mantenimento delle milizie statunitensi. Quindi, Tokyo sborsa quasi 2 miliardi di dollari (200 miliardi di yen) all’anno in tasse di servizio, costi del lavoro civile e spese relative alle esercitazioni militari.
I rapporti tra Giappone e Usa
Già l’ex Presidente Donald Trump aveva definito l’alleanza tra Washington e Tokyo una “pietra miliare della stabilità in Asia orientale“. Nel giugno 2019, il tycoon aveva definito inappropriato il contributo nipponico all’alleanza, nonostante il Giappone sia il primo creditore estero degli Stati Uniti. E l’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, John Bolton, lo ha confermato all’inizio dell’anno. Infatti, Washington avrebbe chiesto al Giappone di quadruplicare il suo contributo fino a 8 miliardi di dollari all’anno. Dal canto suo, il Giappone ritiene di pagare un importo adeguato, considerando l’aumento dei costi della sicurezza sociale e il peggioramento delle condizioni fiscali delle principali economie.
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Ora non resta che vedere come si muoverà l’amministrazione Biden. Secondo alcuni osservatori politici, il Presidente potrebbe prediligere un approccio diplomatico e cercare di rinsaldare l’alleanza col Giappone. Per ulteriori sviluppi, è possibile consultare il sito governativo statunitense cliccando qui.