sabato, Aprile 19, 2025

il furetto dai piedi neri e la lotta per proteggerlo dalla peste

Dal 2008 ogni anno, da Agosto a Novembre in America, i biologi si apprestano a vaccinare le popolazioni di furetto dai piedi neri per proteggerli da una delle malattie più temute di sempre: la peste.

Causata da un batterio, Yersinia pestis, questa malattia viene trasmessa tramite il morso delle pulci dei ratti e può attaccare, oltre l’uomo, anche altri animali.

L’incubo della peste

Proprio come è successo nel 2008 a Conata Basin, nella zona centrale degli Stati Uniti, dove intere colonie di cani della prateria (Cynomys ludovicianus) sono state decimate da questa malattia.

Purtroppo questo evento ha avuto conseguenze allarmanti per uno dei mammiferi più minacciati di estinzione, ovvero, il furetto dai piedi neri.

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Il furetto dai piedi neri: piccolo cacciatore in pericolo

Il furetto dai piedi neri è un mustelide, famiglia alla quale appartengono anche visoni, lontre, donnole e faine.

Estintosi in natura nel 1987 questo piccolo carnivoro ha ricolonizzato le praterie tramite ripopolamenti effettuati con animali nati da soggetti tenuti in cattività come zoo e parchi.

Il suo declino in natura viene attribuito alla riduzione sia dell’habitat che delle sue prede abituali (che sono proprio i cani della prateria). Entrambe conseguenze della mano umana.

I programmi di reintroduzione avevano però salvato dall’estinzione in natura i furetti e la specie oggi conta circa 1000 esemplari selvatici, indice del successo di tale operazione.

La corsa ai ripari con insetticidi e vaccini

Ma negli ultimi anni la sopravvivenza di questi mammiferi è nuovamente minacciata.

La peste, arrivata in quei luoghi circa 10 anni fa, sembra per il momento sotto controllo. Ma se dovesse scoppiare una pandemia non si rischia soltanto di decimare centinaia di cani della prateria, prede naturali dei furetti, ma anche che la peste colpisca i furetti stessi.

Infatti, sempre nel 2008, i biologi trovarono positivi alla malattia anche alcuni esemplari di questo piccolo carnivoro che ovviamente non sopravvissero.

Ed è per questo motivo che i ricercatori, oltre che disinfestare con insetticidi le tane dei cani della prateria per uccidere le pulci, stanno vaccinando i furetti ogni anno.

Dopo il primo vaccino effettuano anche un richiamo circa un mese dopo.

La prassi, per il momento, sembra funzionare tenendo al minimo la diffusione della peste con risultati positivi sia per le prede che per i predatori.

Dario Geloso
Dario Geloso
Classe 1994. Originario della Sicilia vivo a Brescia dove lavoro in qualità di commesso per un negozio di articoli sportivi. Nel tempo libero studio da semplice appassionato la natura e i suoi sistemi di conservazione, amo le gite nel verde e scrivo articoli di carattere scientifico.

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