Una meteora è il frammento di un corpo celeste che, entrando all’interno della nostra atmosfera, s’incendia e, per una manciata di secondi, attraversa il cielo colorandolo con la sua luce e obbligando chiunque la scorga a sollevare lo sguardo per ammirarla.
Alcune vite sono così: illuminano di luce abbagliante la Terra che attraversano, per un periodo brevissimo, e si spengono troppo presto.
Luna Benedetto, quindicenne di Lecce, era così. Giovanissima, bella e piena di talento. Il suo sogno era la danza, come per tante ragazze della sua età. Ma, a differenza di molte altre, lei stava coltivando quel sogno, con una costanza e una determinazione rare a qualsiasi età. Si allenava alla sbarra cinque ore al giorno; “un angelo sulle punte”, così la descrive il suo maestro, il noto coreografo Fredy Franzutti. Ed era pronta per affrontare il suo primo provino presso la Scala di Milano. Calpestare quel palcoscenico era il sogno della sua vita, e l’avrebbe di certo realizzato, se la data dell’audizione non fosse stata spostata per via del lockdown.
Poco male: avrebbe aspettato il ritorno del suo papà, avvocato e imprenditore, partito per il Marocco per lavoro e rimasto anche lui bloccato lì a causa della chiusura dei confini.
Non stava più nella pelle, Luna, al pensiero di quell’audizione, e continuava ad esercitarsi. Riusciva, però, a trovare il tempo per la scuola, un liceo classico, tutt’altro che semplice. Ma, per le persone che possiedono il meraviglioso dono della determinazione, perfino le cose più difficili diventano realizzabili. E Luna, di quel dono, ne aveva ricevuto a piene mani.
L’incidente
Domenica sera, Luna Benedetto viaggiava in scooter insieme ad un amico suo coetaneo. I due si stavano recando a comprare le pizze da portare poi casa, per consumarle insieme al resto del gruppo. Finalmente una serata tra amici, dopo tanti mesi di reclusione.
Ma un destino crudele ha voluto che la luce accecante della giovane cometa si spegnesse proprio quella sera. L’impatto con una Renault Megane ha interrotto bruscamente la vita di Luna, e ridotto in gravi condizioni il suo amico. Illesi, ma sconvolti, il trentottenne alla guida dell’autovettura e la donna che viaggiava con lui.
La notizia della morte di Luna ha ben presto raggiunto il suo papà, in Marocco. Il ritorno dell’uomo è previsto per domani mattina, giusto in tempo per assistere almeno ai funerali della ragazzina. La moglie, la mamma di Luna, nel tentativo di risparmiargli un’ulteriore angoscia, avrebbe voluto attendere il suo ritorno prima di metterlo a parte della tragedia. Ma, si sa, certe notizie viaggiano in fretta.
Lei, la mamma, appena saputo della morte di Luna, non ha potuto fare a peno di ripensare al sogno di sua figlia, a quel palco della Scala che i piedi aggraziati di Luna non calpesteranno più.
I buoni genitori partecipano sempre, o quasi, dei sogni dei figli e fanno tutto il possibile per aiutarli a realizzarli. Così ha fatto anche la mamma di Luna: la sua piccola verrà sepolta con indosso il suo tutù. La sua danza sarà ancor più leggiadra, ora, e niente potrà mai più arrestarla.