Articolo aggiornato il 31.01.2020 alle ore 18.02
Con il susseguirsi delle notizie sulla diffusione del virus in diversi Paesi del mondo, l’OMS ha dichiarato l’emergenza globale e Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo dell’Organizzazione a Ginevra, dice “La nostra più grande preoccupazione è la possibilità che il virus si diffonda in paesi con sistemi sanitari più deboli… Dobbiamo agire tutti insieme ora per limitare un’ulteriore diffusione … Possiamo solo fermarlo insieme.”
Tedros ha anche affermato che le restrizioni ai viaggi e al commercio con la Cina non sono necessarie per arginare la diffusione del virus.
Qual’è la situazione attuale in Cina
Molti Paesi hanno già invitato i loro cittadini a non visitare la Cina, mentre altri già da mercoledì hanno chiuso il traffico aereo da e per la Cina. Già lo hanno fatto Israele, la Russia, l’Italia.
Pechino ha adottato misure estreme per fermare la diffusione del virus, mettendo in quarantena oltre 50 milioni di persone a Wuhan e nella provincia di Hubei.
Giovedì il governo cinese ha segnalato 43 nuovi decessi, il totale più alto mai registrato in una singola giornata dallo scoppio dell’epidemia, portando il numero delle vittime a 213.
Mentre l’OMS ha dichiarato che ci sono 1.982 nuovi casi confermati, portando il totale a circa 10.000. Altre 102.000 persone sono invece sotto osservazione medica con sintomi del disturbo respiratorio.
E intanto migliaia di stranieri restano intrappolati a Wuhan dalla scorsa settimana, quando è stato chiuso il traffico in entrata e in uscita dalla città.
Come si stanno muovendo gli altri Stati del mondo
Diversi Stati di tutto il mondo cercano di organizzare i rimpatri dei propri connazionali. Il Giappone e gli Stati Uniti sono stati i primi a organizzare i ponti aerei da Wuhan per i loro cittadini. A seguire la Francia e ora anche l’Italia attende l’autorizzazione delle autorità cinesi ad horas per il volo che riporterà in Italia i circa 70 italiani bloccati nella metropoli cinese.
Confermati i primi due casi di coronavirus in Italia
Ponte aereo per gli italiani bloccati in Cina
Coronavirus: picco epidemico tra 10 giorni
L’Australia e la Nuova Zelanda stanno a loro volta organizzando i trasferimenti aerei.
Tokyo, giovedì, ha riferito che tre persone a bordo del primo volo di evacuazione sono risultate positive al virus dopo essere tornate in Giappone. Due dei tre passeggeri infetti non avrebbero mostrato sintomi, evidenziando così la difficoltà di rilevare la presenza del virus.
A questo punto i Paesi, richiedenti i ponti aerei con la Cina, stanno contemporaneamente predisponendo la quarantena per le persone che saranno rimpatriate.
Le principali compagnie aeree che hanno sospeso o ridotto il servizio per la Cina sono British Airways, Lufthansa, American Airlines, KLM e United.
In Cina è stata predisposta la chiusura delle scuole a livello nazionale e tutte le partite di calcio saranno rinviate, come ha annunciato già ieri la Federcalcio cinese, incluse le partite della Super League.
Il coronavirus ferma la Chinese Super League
Le ripercussioni sull’economia mondiale
Quanto sta accadendo in Asia si sta ripercuotendo inevitabilmente sui mercati azionari mondiali. E numerose fabbriche con sedi, e punti vendita, in Cina stanno chiudendo temporaneamente bloccando le produzioni, come Toyota, IKEA, Starbucks, Tesla, McDonald’s e il colosso tecnologico Foxconn. La Volkswagen ha già annunciato ieri che i suoi stabilimenti di joint-venture in Cina non avrebbero riaperto prima del 9 febbraio.
Il presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell ha dichiarato che il coronavirus rappresenta un alto rischio per l’economia mondiale.
Questa crisi ha determinato, come prevedibile, anche l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e non solo.
I nuovi casi di coronavirus nel mondo
Ore 15.09: E il coronavirus arriva anche in Russia. Il vice primo ministro russo Tatyana Golikova comunica che il Servizio Federale per la sorveglianza della protezione dei diritti umani e dei consumatori ha identificato due persone infette nella regione russa del Trans-Baikal e in quella del Tjumen. Sono al momento sotto stretta sorveglianza, isolate e assistite dai sanitari. Sono entrambi cittadini cinesi.
In Germania sale a 6 il numero degli infetti. Tra questi c’è anche un bambino.
Mentre oggi vengono annunciati i primi 2 casi di infezione anche in Gran Bretagna. Le persone, appartenenti alla stessa famiglia, sono state ricoverate all’ospedale di Newcastle dove sono in fase di somministrazione trattamenti specifici. Questo è quanto comunicato dal Direttore della struttura, Chris Whitty.
Ore 18.02: Confermato anche il primo caso di coronavirus in Svezia. Una donna, al rientro da un viaggio in Cina, proprio dalla zona di Wuhan, ha accusato sintomi di malessere, pertanto è stata ricoverata in un ospedale a sud della Svezia. I sintomi sono tuttavia lievi.
Il capo del dipartimento di microbiologia dell’agenzia sanitaria svedese, Karin Tegmark Wisell, ha dichiarato che il Paese è pronto ad intervenire e che il rischio di diffusione del virus è considerato molto basso.
I Paesi colpiti finora dal coronavirus sono tra gli altri: Australia, Vietnam, India, Cambogia, Canada, Malesia, Nepal, Emirati Arabi, Stati Uniti, Corea del Sud, Singapore, Finlandia, Filippine, Tailandia, Sri Lanka, Giappone, Francia, Italia e Svezia.