“ Le battaglie non si vincono mai. Non si combattono nemmeno. L’uomo scopre, sul campo solo la sua follia e disperazione e la vittoria è un illusione dei filosofi e degli stolti.”
Chissà se ha mai letto il romanzo di William Faulkner, il presidente Trump, che le guerre ed in questo caso il braccio di ferro con la Cina portano o meglio hanno portato in tutto il 2018 quello che è stato l’anno peggiore per i mercati finanziari, neanche nel 2011 si è fatto peggio, per non parlare delle continue minacce ancora in corso di aumentare i Dazi che rendono un mercato ballerino.
Perché tanta austerità
Alla Cina viene contestato il furto di proprietà intellettuale e dei segreti commerciali degli Stati Uniti, i trasferimenti forzati di Tecnologia , l’accesso a servizi Finanziari e la manipolazione valutaria, apparentemente sembrerebbero le ragioni, ma chissà se la vera ragione non stia nella consapevolezza da parte del presidente Trump che la locomotiva cinese viaggia oramai a velocità inarrestabile , e sente la pressione forte che in un futuro non lontano potrebbe anche superare la prima potenza economica mondiale in tema informatico, tecnologico, e finanziario.
L’incontro tra Xi e Trump è stato fissato alle 4:30 ora Italiana di Sabato, a mercati chiusi, e la reazione avverrà nell’apertura di lunedì.
Voci di corridoio stanno ad indicare che al 90% che un accordo ci sarà, almeno quello che traspare. Anche se il ministro del commercio cinese Zhon Shan, non ha confermato nulla.
Trump ha dichiarato che se non si dovesse arrivare ad un accordo deciderà l’imposizione di tariffe al 10% e non al 25% come precedentemente aveva detto.
Al momento i Dazi Usa ammontano a 250 miliardi di dollari (aliquota del 25%) il cui impatto è pari a 63 miliardi.
Contro risposta Cinese
La risposta lettori non manca, ovviamente con il Cambio dollaro/yen che nel frattempo si è svalutato, con conseguenze che portano ad un abbassamento del costo per gli acquirenti Usa delle merci importate dalla Cina.
Ma non è finita… perché non dimentichiamo che la contesa potrebbe impattare anche sui titoli di stato Americani in quanto teniamo in considerazione che la Cina è il secondo detentore al Mondo dei Treasury
Farebbe bene Trump a rivedere un po’ la sua linea di condotta in quanto non dimentichiamo che ci troviamo a un anno e mezzo dalle presidenziali e non credo che ci voglia arrivare con una guerra valutaria o perdendo il suo miglior detentore di treasury.
Non escludiamo pertanto un patto minimo che almeno per il momento possa far respirare un po’ i mercati.