Domenica 9 giugno si è svolta a Tiriolo (Cz), la presentazione del libro di Natale Saccà – “Volevo ancora giocare ma poi …”, edito da Talos Edizioni – laureato in Medicina e Chirurgia nel ’77 presso l’Università di Padova, specializzandosi in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva a Napoli.

È stato anche il Direttore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. Attualmente – in pensione da due anni – è il Presidente della Federazione Dirigenti Sanitari pensionati di Catanzaro. Fin da giovane, Natale Saccà ha scritto poesia e pezzi in prosa, nutrendo un particolare interesse per la letteratura e per la scrittura. Ha pubblicato 4 romanzi, l’ultimo edito da pochi giorni.
“Volevo ancora giocare ma poi…”
L’evento organizzato dalla Pro Loco Tiriolo Terra dei Feaci, ha visto come protagonista il terzo romanzo di Natale Saccà: “Volevo ancora giocare ma poi …”, che ha come tema principale la voglia di ritornare nel passato, ai tempi della giovinezza, l’età in cui è più facile sorridere sempre e di tutto.

Mario, edicolante di mezza età – protagonista del libro – è sposato da diversi anni con Stefania. Un matrimonio felice, ma incline al rischio della routine. Ed è proprio questa situazione che porta Mario a desiderare di voler ritornare alla giovinezza. Per evadere dalla realtà, inizia a giocare a calcio con alcuni ragazzini davanti la sua edicola – immagine che ci riporta all’avvocato protagonista della novella di Pirandello, la “Carriola” – sognando di rivivere un amore con Anna, compagna di scuola ai tempi del liceo.
Del suo presente fanno parte diverse personalità – oltre a sua moglie Stefania – Rosa, Laura, Franco, Nuccio il “fabbro artista”, ma soprattutto ne fa parte Federico. Federico è un sessantenne che ha il dono di saper leggere i segni che le persone si portano addosso. Proprio per questo motivo nel libro ha un ruolo fondamentale; infatti insieme al gatto parlante, Tornatore – così chiamato perché, pur allontanandosi spesso dall’edicola, ritorna sempre da Mario – farà da “guida” nelle vite dei protagonisti.
Catanzaro “donna nobile”
A fare da sfondo al romanzo è la città di Catanzaro nei tempi passati. Bella, affascinante, ma poi maltrattata e deturpata dagli amministratori “poco attenti”, di ogni sua bellezza. Saccà vede nella sua città una “donna nobile, ma decaduta e triste”. Decaduta per le cose più belle che ha perso, come il suo dialetto e i suoi modi di dire ormai poco conosciuti dai giovani.
Nei romanzi di Natale Saccà, non è solo Catanzaro a caratterizzare le storie, ma anche il mare: <<sempre pronto a consolare e togliere gli affanni alle persone che gli vogliono bene: buono con i buoni, cattivo con i cattivi>>; e la figura femminile vista nella sua complessità, capace di leggere e capire le emozioni.
Il coraggio di fare i conti con il passato
Il romanzo ha la capacità di far riemergere la nostalgia del passato in ogni lettore; i conti in sospeso, le situazioni passate che non sono ancora del tutto chiare, gli errori commessi o i desideri inespressi, sono sempre dietro l’angolo. E quando non facciamo i conti con il nostro passato, ci ritroviamo ad essere proprio come Mario: insoddisfatti, con la voglia di evadere dal presente.
Il messaggio che traspare in modo chiaro nelle pagine del libro, è che non bisogna aver paura del passato, né avere rimpianti o pentimenti. Bisogna solo avere il coraggio di saper mettere ogni cosa in discussione, perché è proprio la ricerca continua di sé stessi – unica bussola della vita – che rende sereno e semplice il presente.