47 candeline per Rula Jebreal

Dall'attivismo politico al palco dell'Ariston.Chi è la giornalista e scrittrice al centro delle polemiche della 70esima edizione del Festival di Sanremo.

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Nata nel 1973 a Haifa , in Palestina, Rula Jebreal cresce in un clima fatto di violenze e costrizioni: la madre si suicida dopo anni di abusi, quando lei era molto piccola.Cresce in un Orfanotrofio di Gerusalemme, finché nel 1993 non riceve una borsa di studio che la porta a studiare fisioterapia a Bologna, dove si laureerà. Già nel 1997 inizia la sua collaborazione con importanti testate giornalistiche nazionali (Il Resto del Carlino, Il giorno, La Nazione) dove si occupa prevalentemente di tematiche sociali. Le sue prime apparizioni televisive sono legate al suo attivismo per la causa palestinese.

Rula Jebreal con l’ex compagno Julian Schnabel

Sarà sceneggiatrice del film ‘Miral’ tratto da uno dei suoi libri più famosi ‘La strada dei fiori di Miral’. La regia del lungometraggio era affidata al suo ex compagno, il regista americano Julian Schnabel. La pellicola fu criticata da delle organizzazioni israeliane che ne criticavano la caratterizzazione  filo palestinese. Lo stesso governo palestinese tentò in tutti i modi di impedire la premierè statunitense.

Il successo in tv, il caso “Sapelli” e la carriera da scrittrice

In Italia la Jebreal raggiunge la fama collaborando con Michele Santoro al programma ‘Annozero’ nel 2006. In quel periodo è protagonista di un episodio che è rimasto nell’immaginario collettivo: durante un fuori onda lo storico dell’economia Giulio Sapelli, la etichetta come una “gnocca senza testa”. Pochi mesi prima era stata vittima di discriminazione razziale da parte di Roberto Calderoli, all’epoca ministro delle Riforme che l’aveva definita”quella signora abbronzata”. Pubblica per la casa editrice Rizzoli tre libri: La strada dei fiori di Miral (2006), La sposa di Assuan (2005) e il saggio Divieto di Soggiorno(2007) dove denuncia le condizioni di vita degli immigrati nordafricani dopo gli sbarchi sulle coste Italiane. Inoltre è produttrice e autrice di un evento contro la pena di morte tenuto nel 2008 al Colosseo.

L’impegno politico

Nel 2013 conduce con Michele Cucuzza il programma Mission che aveva come obiettivo mostrare la condizione dei rifugiati in giro per il mondo. Inoltre, critica la posizione degli Stati Uniti, secondo lei troppo sbilanciati a favore dello schieramento israeliano, per quanto riguarda la guerra a Gaza.Per questo motivo furono cancellate dalla rete televisiva  MSNBC tutte le sue apparizioni.

Sanremo 2020 e il monologo che ha colpito l’Italia

Rula Jebreal durante il suo monologo all’Ariston

La sua figura  da anni milita sia sui giornali che nelle reti televisive. Ha suscitato particolare scalpore la sua partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo, affiancando Amadeus alla conduzione durante la prima serata. Con il suo monologo sulla violenza sulle donne ha cercato di portare sul parco dell’Ariston un dolore che fa parte non solo della sua storia e  di quella della sua famiglia, ma della vita di centinaia di donne. “Mia mamma si è tolta la vita dopo un’infanzia di violenze tra i 13 e i 18 anni –ha raccontato ai microfoni di Vanity Fair-, nessuno le aveva creduto per salvare ‘l’onore’ della famiglia”. La Jebreal ha raccontato una storia fatta di morte e di dolore, capace di far versare molte lacrime sia alle donne che agli uomini seduti in platea. Un monologo che ha fatto discutere ma anche riflettere.