Da solo. Sull’altare della Patria. Sergio Mattarella, munito di mascherina, ha voluto celebrare così la Festa della Liberazione.
Al Paese, in un messaggio scritto, il capo dello Stato ha chiesto di attingere a energie e valori comuni per superare la dura prova di queste settimane: «L’unità del popolo italiano, che nulla è mai riuscita a incrinare, è la chiave di volta per ripartire dopo l’epidemia, come lo fu dopo la Seconda Guerra Mondiale».
In cima alla scalinata, due corazzieri con la mascherina hanno portato una corona al sacello del milite ignoto. Un trombettiere dei Carabinieri ha suonato il silenzio. Ai piedi del monumento, a debita distanza, la scorta ridotta al minimo.
In questi giorni di quarantena, Mattarella ha ricordato le vittime del virus e i loro familiari. «In particolare ringrazio tutti coloro che combattendo in prima linea l’epidemia o lavorando hanno permesso che il Paese andasse avanti. Uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese», ha sottolineato il Presidente della Repubblica.
Il 25 aprile per ripartire
Un 25 aprile da festeggiare barricati in casa. Per questo motivo Mattarella ha smussato subito le polemiche degli ultimi giorni riguardo la celebrazione di questa giornata. «Una ricorrenza che non si può archiviare o sostituire, perché la Liberazione è la data fondatrice della nostra esperienza democratica di cui la Repubblica è presidio con la sua Costituzione. Proprio dalla sconfitta del nazifascismo e dell’idea di sopraffazione di un popolo contro l’altro, nacque quella cooperazione nella libertà e nella pace che pochi anni dopo fece nascere la Comunità europea», ha fatto notare il Presidente.
Il 25 aprile, dunque, è festa per tutto il popolo italiano. «Nei 75 anni di democrazia duramente conquistata», ha aggiunto, «la dialettica e il contrasto delle opinioni non hanno mai incrinato l’esigenza di unità del popolo italiano. Anzi, in epoca di rigurgiti di nazionalismi in tutto il mondo è bene ricordare che la vera prerogativa della nostra identità è proprio questa unità nella diversità».
Mattarella ha poi continuato sottolineando come la Resistenza e la lotta di Liberazione significhi ribadire i valori di libertà, giustizia e coesione sociale che ne furono alla base, sentendoci uniti intorno al Tricolore. «Il 25 aprile è la nostra forza, unità per ripartire. La Resistenza, La Liberazione e la fine della follia nazifascista fanno parte della storia della Repubblica. Ne costituiscono una riserva etica, di straordinario valore civile e istituzionale che oggi, ancora una volta, deve fornire al Paese quella potente energia comune per affrontare insieme la fase di rilancio del Paese in continuità con i valori del 25 aprile».
Uniti e solidali
È specialmente oggi che dal ricordo della nostra storia recente dobbiamo trarre ispirazione. Uniti e solidali nel ricordo e nei sentimenti. Il tutto rappresentato dal tricolore. È questo il messaggio del Presidente della Repubblica per superare anche la Fase 2. «Serve una azione di rilancio e di rinnovata capacità di progettazione economica e sociale e a questa impresa siamo chiamati tutti, istituzioni e cittadini, forze politiche, forze sociali ed economiche, professionisti, intellettuali, operatori di ogni settore».
Mattarella ha poi concluso ricordando come l’Italia abbia superato ostacoli quasi insormontabili con tenacia, spirito di sacrificio e senso di appartenenza alla comunità nazionale: «In questo modo, dopo la Seconda Guerra Mondiale, il popolo italiano riprese in mano il proprio destino, dando il via ad una ricostruzione che cambiò il volto del nostro Paese, dotandosi anche di antidoti contro il rigenerarsi di quei germi di odio e follia che avevano nutrito la scellerata avventura nazifascista».
In memoria del passato, si guarda al futuro. Uniti. È questo il messaggio lanciato dal Quirinale per una festa della Liberazione senza cortei e manifestazioni. In tutta Italia, infatti, i vari sindaci deporranno fiori e corone di alloro in solitaria, seguendo le disposizioni dovute all’emergenza sanitaria. Oggi alle 15, tuttavia, oltre a poter seguire in diretta streaming il sorvolo di Roma da parte delle Frecce Tricolori, il flashmob #Bellaciaoinognicasa promosso dall’Anpi permetterà a tutti gli italiani di cantare la nostra liberazione attraverso i social.