sabato, Aprile 19, 2025

22 gennaio 1984: la Apple presentava il Macintosh

Era il 1984. Il Brunei otteneva l’indipendenza dal Regno Unito, Vaticano e Stati Uniti ristabilivano relazioni diplomatiche dopo 117 anni e la Apple Computers presentava il Macintosh. Potrà sembrare pretenzioso come accostamento, ma dobbiamo tener conto che il Macintosh rivoluzionò l’industria dei computer. Fu il primo personal computer a offrire mouse e interfaccia grafica agli utenti. Prima del Mac solo il Lisa (altro prodotto Apple) e lo Xerox Star avevano provato, senza successo, a lanciare queste stesse novità.

Il Mac disponeva di un’interfaccia organizzata in modo da rendere accessibile l’uso della macchina anche ai meno esperti. Lo schermo si presentava come una scrivania, con le icone del cestino e del blocco per gli appunti, e bastava cliccarci sopra perché il programma si aprisse. Tramite mouse, l’utente poteva dialogare col computer, spostare gli oggetti presenti sulla scrivania o inglobarli in una cartella tramite l’utilizzo del puntatore. Le finestre di dialogo, con le quali il Mac chiedeva all’utente quale operazione effettuare o l’informava dell’impossibilità di effettuarne una, semplificavano ulteriormente l’interazione con la macchina.

Il lancio del Mac avvenne il 22 gennaio 1984, durante la pausa pubblicitaria del XVIII Super Bowl. Uno spot televisivo, diretto da Ridley Scott, entrò nelle case e nell’immaginario di milioni di americani. Ispirato al romanzo di Orwell, 1984, lo spot mostrava una donna in calzoncini e canotta sportivi, che correva tra file di grigi individui intenti a fissare un faccione magro su uno schermo gigante. La donna brandiva un martello, correva verso lo schermo, si fermava, girava su sé stessa come la ballerina di un carillon e scagliava il martello verso lo schermo. L’impatto era devastante: lo schermo esplodeva in una tempesta di scintille e una voce annunciava la nascita del Macintosh.

Il pubblico ne fu estasiato. La sera stessa le televisioni lo ritrasmisero.

Lo spot era la ricostruzione scenografica di un concetto che Jobs aveva delineato tempo prima: la Apple doveva portare luce in un mondo grigio e stereotipato, comandato da un’unica forza, la IBM, che in quel particolare periodo dominava l’industria dei computer. Il Grande Fratello, che nello spot assumeva le fattezze di un uomo magro e occhialuto, rappresentava l’IBM. La donna in calzoncini, che scaglia il martello contro lo schermo, rappresentava la Apple, il cui scopo era porre fine alla dittatura dell’azienda in auge.

Nel corso della presentazione vera e propria, al cospetto di una platea scalpitante, Steve Jobs tirò fuori il Mac da un’anonima borsa, estrasse un floppy disk dal taschino della camicia, e diede inizio a una rivoluzione.

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