Esattamente 11 anni fa, il 20 gennaio 2009, Barack Obama si insediò alla Casa Bianca come 44° Presidente degli Stati Uniti d’America. Nato nel 1961 alle Hawaii da madre americana e padre kenyota, dopo aver prevalso sui rivali all’interno del partito democratico per la corsa alla presidenza, Obama sfidò il repubblicano McCain e vinse le elezioni. Era dal 1952 che non si assisteva ad elezioni in cui nessun candidato godesse di incumbency (ovvero: nessuno dei due era un presidente o vicepresidente uscente).
Gli USA erano reduci da otto anni di presidenza di George W. Bush.
Obama e McCain si contesero la vittoria fino all’ultimo: ci furono molti swing states (stati in bilico) rispetto alle precedenti elezioni. Alla fine, il 4 novembre, Obama prevalse, riuscendo a vincere anche in molti stati che avevano votato per Bush precedentemente, come la Florida, la Carolina del Nord, la Virginia, l’Ohio, l’Indiana, l’Iowa, il Colorado, il New Mexico, il Nevada e un distretto federale del Nevada. Inoltre, i voti ricevuti da Obama raggiunsero il numero più alto mai ottenuto da un candidato presidenziale.
Barack Obama, con il 52% dei voti, fu il primo afroamericano divenuto Presidente degli Stati Uniti d’America.

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L’elezione di Obama fu un evento senza precedenti, non solo per le sue origini, ma anche per i suoi ideali pacifisti, inclusivi, volti a sconfiggere le discriminazioni e le disuguaglianze nel Paese. Vi fu grande eccitazione e speranza non solo negli USA, ma in tutto il mondo. Naturalmente, la realtà fu diversa: Obama si scontrò con le difficoltà che il ruolo di Presidente inevitabilmente comporta.
Durante il suo mandato, dovette affrontare numerose sfide, come ad esempio la crisi economica e la recessione che ne scaturì nel 2008, la cattura di Osama Bin Laden, i rapporti col Medio Oriente ecc. Uno dei suoi meriti principali fu la riforma Obamacare del sistema sanitario.