Era una delle donne più potenti d’Italia, e questo spesso le causava antipatie o addirittura odio. Era figlia del duca di Ferrara, e per matrimonio marchesa di Mantova. Lei era Isabella d’Este.
Primogenita dei sette figli di Ercole I d’Este e Eleonora d’Aragona, Isabella nacque il 17 maggio del 1474 a Ferrara, e fu quindi sorella di Beatrice (sposa di Ludovico il Moro) e di Alfonso I, che sposò in seconde nozze Lucrezia Borgia. Bambina intelligente e amante della cultura, seguita da maestri eccellenti, già nella prima adolescenza ricevette due proposte di matrimonio, di cui una proprio dal Moro, al quale venne poi data in sposa la sorella minore. Aveva appena tredici anni quando venne stipulato il contratto di matrimonio fra lei e Francesco Gonzaga, marchese di Mantova, maggiore di due anni.
Era il 15 febbraio del 1490 quando, novella sposa, giunse alla corte di Mantova. Qui, anche per compensare le frequenti assenze del marito impegnato nei suoi obblighi militari, riunì attorno a sé le menti più brillanti del Rinascimento: furono suoi ospiti e godettero della sua protezione Leonardo Da Vinci, Andrea Mantegna (che affrescò alcune stanze nel Palazzo Ducale), Ludovico Ariosto, Tiziano e Raffaello, per citarne solo alcuni.
Sua compagna nei primi tempi della sua vita da marchesa fu Elisabetta Gonzaga, sua cognata, da sposata duchessa di Urbino. Insieme le due donne rendevano visita alle varie chiese e palazzi di Mantova, e a volte si concedevano delle brevi vacanze sul Lago di Garda.
Anche negli anni seguenti Isabella avrebbe fatto molti viaggi, recandosi spesso a Ferrara in visita ai fratelli, o a Milano a trovare la sorella Beatrice. Lungi dall’essere semplicemente la moglie del marchese, imparò ben presto l’arte della negoziazione e degli intrighi politici, molte volte anche anticipando le mosse di Francesco, che si ritrovava poi a dover ammettere il suo torto davanti a lei. Un esempio del suo estro politico fu il periodo in cui Francesco venne imprigionato a Venezia, e lì tenuto per alcuni mesi: per liberarlo papa Giulio II, del quale la Serenissima era al servizio, avrebbe preteso la custodia di un ostaggio, il figlio di Francesco e Isabella, Federico. Fu quindi Isabella a prendere in mano la situazione, facendo in modo che il bambino non si muovesse da Mantova e nello stesso tempo ottenendo la liberazione del marito.
In totale ebbe otto figli da Francesco Gonzaga, e pare che fosse molto contrariata dal fatto che il primo nato fosse una femmina, Eleonora (poi andata sposa a Francesco I Della Rovere). I suoi rapporti con i fratelli rimasero molto stretti, anche se non prese bene l’arrivo nella famiglia della nuova cognata, moglie di suo fratello Alfonso, la già citata Lucrezia Borgia (anche perché pare che fosse nato qualcosa fra lei e Francesco Gonzaga). Le due donne si mantenevano nel limite di rapporti cordiali, ma non divennero mai intime.
Isabella tentò di mediare anche quando sorsero problemi fra i fratelli. Quando il cardinale Ippolito fece accecare don Giulio, il fratellastro, anche Isabella da Mantova fece sentire la sua voce, anche perché sembra che quest’ultimo le fosse particolarmente caro, nonostante fosse un figlio illegittimo.
Nel 1519 suo marito Francesco morì, ucciso dal malfrancese. Suo figlio Federico era minorenne, dunque Isabella assunse la reggenza, organizzando nel contempo il suo matrimonio con Margherita del Monferrato. Giunto il figlio alla maggiore età, Isabella lasciò nelle sue mani il ducato, e riprese i suoi viaggi e i suoi maneggi politici, intercedendo per gli altri figli.
Giunta a Roma, sfuggì al sacco della città e riuscì a non farsi catturare. Ritornata a Mantova, si spense infine il 13 febbraio del 1539, all’età di sessantaquattro anni. Suo figlio la seguì meno di un anno dopo, anch’egli vittima del malfrancese.
Nec spe nec metu, Né con speranza né con paura, era il suo motto. Una donna forte, energica e determinata, una vera icona del Rinascimento, ricordata oggi, a quattrocentoottantuno anni dalla sua morte.